hai to gensou no grimgar
cap. 03
yorozu-chan
Compagnia Yorozu. Quella era sicuramente l’insegna del deposito. Il modo in cui era fatto, il rilievo d’oro era stravagante fino al punto da sembrare pacchiano.
Haruhiro aveva raggiunto la sua meta senza perdersi e ciò lo aveva reso di buon umore. Il problema era che aveva ancora fame. Se non avesse cambiato subito i suoi soldi qui, per tornare di corsa al venditore di spiedini a gustarsi della carne, sarebbe morto.
Entrando dalla porta principale, raggiunse una grande stanza con un bancone sopra qualche gradino di pietra.
Si era formata una piccola coda al bancone.
Si mise in fila, aspettò e abbastanza presto qualcuno disse “Il prossimo” ed era il turno di Haruhiro.
Oltre il bancone c’era una grande sedia fatta di cuoio e, in completo contrasto con la sua misura, c’era una piccola ragazza che doveva avere 10 anni, seduta lì coraggiosamente.
Indossava un vestito di un rosso vistoso con qualche sfumatura di bianco, accentuato ancora di più dall’oro
che aveva addosso: occhiali orlati d’oro, una pipa d’oro e un atteggiamento che andava a braccetto con tutto questo.
“Hmm” la ragazza teneva la pipa in bocca, appena ebbe scrutato Haruhiro, prese una boccata.
“Sei una faccia nuova, è la tua prima volta qui?”
“Sì…” rispose, sentendosi pietoso. Non avrebbe mai pensato di dover essere così rispettoso verso una bambina. Haruhiro si schiarì la Voce
“È la mia prima volta qui, quindi…”
“Dal tuo aspetto, direi che sei un aspirante soldato volontario. Vedo. Un novellino.” La ragazza si schiaffeggiò la coscia alzata.
“Io sono la Yorozu. La quarta Yorozu. Come è tradizione per gli Yoruzu, io conosco i nomi dei miei clienti, le facce, i conti e le cronologie delle transazioni a memoria. Non c’è niente che Yoruzu non possa ricordare. Anche se ho un libro mastro, visto che gli altri non sono benedetti con la buona memoria degli Yoruzu. Lascia che ti scriva nel libro mastro. Qual è il tuo nome?”
“Ah… io sono Haruhiro.”
“Capisco” Yorozu si piegò in avanti, aprì il libro mastro sul bancone e scrisse qualcosa con la sua piuma fatta a penna.
“Ok, da ora sei in affari con la compagnia di deposito Yorozu.” Quando diede un’occhiata al libro, Haruhiro vide il suo nome scritto con una calligrafia bellissima su una pagina vuota. Alzando gli occhi, vide la faccia di Yorozu da vicino. Era piccola, poteva avere al massimo dieci anni.
Forse un po’ più grande. Quando guardò da più vicino, trascurando il suo bizzarro abbigliamento, aveva un naso ben fatto, occhi blu che gli ricordavano un lavoro fatto bene da un vetraio e delle labbra rosso vivace. Era una ragazza veramente bella
“Cosa?” fece una faccia indispettita e si girò di lato.
“La faccia della Yorozu non è qualcosa che possa essere guardato con sguardo inebetito, insolente.”
“Ah, scusa.”
“Lo dico per il tuo bene” disse la Yorozu, puntando la pipa verso la faccia di Haruhiro.
“La quarta Yorozu è giovane, ma perfetta come un
Yorozu. Se mi mancherai di rispetto, la pagherai amaramente. Faresti bene a ricordarlo. Anche perché, Haruhiro, mi ricorderò la tua faccia, d’ora in avanti, come quella di un insolente.”
“Mi piacerebbe se te ne dimenticassi.”
“Impossibile. La Yoruzu è una Yoruzu, quindi non posso dimenticare. Se dovessi dimenticare, la Yoruzu dovrebbe cedere la posizione di Yoruzu al prossimo Yoruzu. Come tramanda il codice degli Yoruzu.”
Commento del traduttore:
ok, sta cosa degli yoruzu mi
sta facendo male alla testa
“Sembra… che sia duro, essere una Yoruzu.” disse Haruhiro, guardandosi attorno. Forse per fortuna, Haruhiro era l’unico cliente al momento, ma non aveva visto nessuno che sembrasse essere un impiegato.
“… potrebbe essere che gestisci il deposito della compagnia da sola?”
“Certo che no. La Yoruzu è il simbolo della compagnia, come lo sono i suoi presidenti. Per il trasporto degli oggetti e soldi, valutazioni, gestione del deposito e altri compiti, assumiamo un largo numero di commessi e apprendisti. Sai che tipo di business ha questa
compagnia?”
“Beh, ho sentito che prendi i soldi in deposito e che puoi anche cambiarli.”
“Non gestiamo solo i soldi. Questa compagnia può prendere in custodia anche oggetti. Se il tuo deposito sono i soldi, la tassa per il deposito è di un centesimo del totale. Se è un oggetto, la tassa per il deposito è un cinquantesimo del valore dell’oggetto.
“Un centesimo…” Quindi se io lascio 100 monete di rame, lei se ne prenderà una per il servizio.
“Un po’ costoso, non trovi?”
“Se la pensi così “ Yoruzu disegnò una lunga nuvola con la pipa “Non hai bisogno di fare un deposito. Non che importi alla nostra compagnia. Ma penso, come Yoruzu, che tu, come tirocinante volontario, capirai gradualmente quanto importante sia la nostra compagnia. Quindi per cosa sei venuto oggi, insolente?”
“Insolente…” si domandava se avrebbe continuato a chiamarlo così per sempre. Haruhiro prese una… no due monete d’argento dalla sua borsetta. “Sono venuto perché volevo convertirle in rame.”
“Hmmm. Sfortunatamente, il servizio di cambio è un servizio gratuito, quindi due monete d’argento diventeranno 200 di rame. Capisci
quanto saranno ingombranti queste monete, insolente?”
“Ah.” Haruhiro pensò alla moneta di rame che l’uomo panciuto gli aveva mostrato agli Spiedini di Dory. Era una moneta abbastanza
piccola, ma 200 di quelle sarebbero diventate un bel peso. “Capisco… portare in giro una così grande somma di denaro sarebbe una
seccatura. Questo è il perché le persone pagano una tassa per il deposito?”
“Bene, ci sei arrivato. Inoltre, la Yoruzu può calcolare fino ad un centesimo di una moneta di rame immediatamente, quindi se lasci una sola moneta di rame da noi, la tassa del tuo deposito sarà di un centesimo di rame. La Yoruzu si ricorderà di ciò e lo annoterà sul libro mastro. Quando
diventerà di una moneta di rame intera, l’ammontare sarà prelevato dal tuo deposito. Quindi non provare a fare l’intelligente depositando 99 monete di rame alla volta.”
“Mi stai dicendo che non c’è modo di imbrogliare il sistema. Capisco.” Haruhiro pose una moneta d’argento sul bancone. “Ok, convertirò
una moneta d’argento allora.”
“Molto bene.” La Yoruzu suonò un campanello mentre era seduta dietro il bancone con la sua pipa e un ragazzo giovane con vestiti di un argento scintillante venne fuori da una porta sul retro. Yoruzu non guardò in direzione del ragazzo e mosse le dita per fargli fare
qualcosa. Quando lo fece, il ragazzo si inchinò silenziosamente, e attraversò di nuovo la porta. Dopo poco tornò con un vassoio nero.
Sopra il vassoio c’erano delle monete di rame. Il ragazzo lasciò il vassoio sul bancone e se ne andò.
“100 monete di rame sono 100 rame. Puoi prenderle, insolente.”
“Puoi dimenticare la cosa dell’insolente?” borbottò Haruhiro mentre prendeva le monete e le metteva nella sua borsetta. Le monete erano grandi circa quanto la base del suo mignolo, ma con 100 di quelle, la borsetta era piena.
“È abbastanza ingombrante. Probabilmente non mi entrerà piu’ in tasca.”
Yoruzu fece una risata di autocompiacimento.
“Potresti depositarli adesso, se ti va. Puoi essere insolente, ma la nostra compagnia ha una politica sul tesoro di tutti i suoi clienti.”
“Nah, va bene per adesso. Posso trasportarli in mano. È solo una piccola seccatura.”
“Se lo dici tu…” la Yoruzu prese un altro tiro dalla sua pipa. “Torna quando ne avrai bisogno, insolente. La nostra compagnia è aperta tutto l’anno, non va mai in ferie. Siamo aperti dalle 7 del mattino fino alle 7 di sera. A qualsiasi ora, per ogni motivo, io, la quarta Yoruzu,
aspetterò alla finestra per prendermi cura del tuo business.”
“Ad ogni ora, dici? Non fai una pausa pranzo?”
“Non faccio queste cose. La Yoruzu è qui dalle 7 alle 19. Anche questo è il codice degli Yoruzu.”
“Bene, sei una lavoratrice che si dà da fare.”
Pensandoci, sembrava che cio’ andasse piu’ che bene a lei, ma doveva essere dura per una giovane ragazza.
Appena Lasciò la compagnia di deposito degli Yoruzu sentì il suo stomaco brontolare.
Carne. C’erano degli spiedini di carne che stavano aspettando.
Haruhiro corse verso gli spiedini di Dory al mercato, e dopo aver sentito il loro incredibile profumo, comprò per sè un incredibile spiedino. Incapace di resistere, lo mangiò lì, e il gusto molto salato e la grande succosità della carne fecero uno strike nel suo cervello.
“squisito!”
Dopo aver finito quello spiedino in pochissimo tempo, si chiedeva se dovesse o no comprarne un altro. Ma dopo una dura battaglia, vinse il suo autocontrollo. Non mi interessa di Ranta, ma lo dirò a Shihoru e Yume, e potrò venire qui di nuovo con loro dopo. Haruhiro
danzava per il mercato con il morale bello alto, quando si fermò all’improvviso.
“Oh cacchio. Non è tempo di pensare agli spiedini di carne. Devo raccogliere informazioni…”
Haruhiro Scrutò l’area, i suoi occhi finirono su un’insegna a forma di arco su cui leggeva “Strada del giardino fiorito”.
Un uomo con dei vestiti biancastri stava venendo qualcosa da quella direzione. L’uomo aveva un mantello sopra l’armatura di metallo, con uno scudo sulla schiena e
quella che sembrava una spada al fianco, sembrava essere diverso dalle guardie della torre di Tenboro.
Haruhiro ebbe una vaga impressione che forse, molto forse, poteva essere uno dei soldati volontari.
Fece un Respirò profondo, cercando di ricomporsi. A quel punto, preparatosi, lo salutò con un “Hey!” e l’uomo si fermò e si girò nella sua direzione.
“Hai bisogno di qualcosa?”
“Beh, scusami, mi dispiace se mi sto sbagliando, ma tu sembri… un soldato volontario, forse…?”
“Sì, lo sono, perché?” Disse l’uomo, sbattendo le palpebre un paio di volte prima di iniziare a sorridere.
“Ohhh, potresti essere un tirocinante volontario?”
“Ah sì, sì, lo sono! Lo sono appena diventato! Non so cosa dire, sono a malapena arrivato a questo punto, così stavo sperando…”
“È così per tutti la prima volta. So che ti senti perso, ma passo dopo passo, se continuerai ad andare avanti, troverai finalmente la tua strada.”
“È questo… come potrei? Non ho ancora capito dove andare da qui…”
“Capisco.” disse l’uomo annuendo con un sorriso gentile. “Comunque, quest’esperienza e’ un qualcosa che andrai a vivere e che potrai riutilizzare più in là. Se non provi, non sarai mai in grado di fare qualcosa.”
“E questo come si fa? No, intendo, se non ti dispiace, potresti…”
“Io sono Shinohara di Orion.”
“Oh, io sono Haruhiro.”
“Haruhiro, i membri di Orion sono spesso nel posto chiamato La Taverna di Sherry. Se succede qualcosa, ti prego di venirci a trovare.”
“Eh? Ah… sì, Taverna di Sherry, giusto? O-Orion?”
“Sì, ti auguro buona fortuna, Haruhiro. Finché non ci rincontreremo.”
Shinohara se ne andò, lasciando dietro di sé della luce, e rinfrescando l’aria che aveva portato con sé.
“Ho appena raccolto delle informazioni?” Haruhiro scosse la testa. Avrebbe dovuto fermarlo ed essere più insistente. Ma aveva avuto la
sensazione di essere stato respinto gentilmente, ma fermamente.
L’uomo non sembrava, ma era cordiale. O forse stava provando ad insegnare qualcosa a Haruhiro, visto che aveva più esperienza?
“Una taverna, eh…” Haruhiro guardò verso il cielo, stringendo gli occhi per il bagliore del sole. Non era sicuro, ma sentiva che avrebbe visitato presto quella taverna.
Camminando per la strada del giardino fiorito, per mancanza di altre opzioni migliori, cercava chiunque potesse essere un soldato volontario. Ne passarono un paio, ma tutti gli lanciarono un’occhiataccia appena i loro occhi si incrociavano, avevano palesemente delle
facce spaventose, o sembravano dei ruffiani quindi non il tipo di gente a cui poteva chiedere informazioni.
“Mi sto già stancando di questa cosa…”
Appena uscì dalla via del giardino fiorito, Haruhiro si accovacciò al lato della strada. C’era un’aiuola di fiori e un largo numero di costruzioni che sembravano essere delle pensioni. Lui rimase lì fermo un attimo.
Forse, se fosse rimasto così, qualcuno sarebbe venuto a vedere se era tutto a posto. Non lo stava facendo per altri motivi. Beh, magari
lo stava facendo, giusto un pochino.
“Forse sono stato un po’ ingenuo.”
Ma non posso aiutare, vero? Non so neanche chi sono. Intendo… come posso non ricordarmi niente eccetto il mio nome? Non ha senso! E all’improvviso sono diventato un tirocinante volontario o qualcosa del genere. Perché mai l’ho fatto? Mentre rimanevo fermo, tutta la gente distoglieva lo sguardo. Non potevo fidarmi di nessuno di quelli che erano lì. Non posso fidarmi neanche di me
stesso. Nonostante ciò, in qualche modo smetterò di cercare di ottenere le informazioni. Siccome non sta andando affatto bene…
“Sicuramente impazzirò dopo tutto ciò.”
Cosa c’è di sbagliato nell’impazzire? Non sarebbe strano se mi disperassi. Va bene, andrò a mangiare un altro spiedino. Mangerò quanto mi è possibile. Non solo spiedini di carne: ho visto parecchi cibi gustosi in giro per il mercato. Li proverò tutti. Quando la notte
arriverà, troverò un locale. Deve esserci un posto dove delle ragazze mi porterebbero da bere. Qualsiasi tipo di alcolico, lo berrò.
Girovagherò. Cazzeggerò in giro finché non finiranno i soldi.
Haruhiro si fermò. “Non potrei farlo.”
Non poteva diventare ottimista, ma abbandonarsi alla completa disperazione era difficile.
Tornò, attraverso la via del giardino fiorito, al mercato.
Bene, e adesso? Torno all’ufficio? Non ho niente da mostrare per il mio sforzo, ma durerà un momento. Tutti saranno affamati. Se voglio sfamarli, devo tornare alla compagnia di deposito Yorozu e convertire i loro soldi.
Quando ci pensò, ciò che aveva imparato sulla Yorozu erano informazioni valide. Aveva anche incontrato Shinohara. Cercare la taverna di Sherry, in gruppo, una volta che avranno mangiato tutti, sarebbe stata un’opzione. Inoltre, Haruhiro non doveva fare tutto il lavoro.
Sì! Sì, va bene! Tutti proveranno dell’interesse per queste cose!
Con queste informazioni, decise di tornare all’ufficio col morale alto, ma… che strano. Anche se andava nella giusta direzione guardando
la torre Tenboro, non importava quanti angoli girasse, non vedeva l’ufficio.
“Mi sono perso?”
Non vorrei, ma devo ammetterlo. Che altro posso fare? Haruhiro si mosse verso la torre Tenboro. Una volta arrivato alla piazza, controllerò attentamente il percorso. La strada che ho fatto prima per arrivare alla piazza era, se ricordo bene, quella lì. Se andrò di lì,
potrò tornare all’ufficio…Penso… Probabilmente.
“No aspetta, era veramente questa qui la strada…? O quella laggiù? Forse mi sbaglio. Mi sbaglio? Qual era? Non sono più sicuro. È un problema…”
“Haruhiro!” urlò qualcuno.
“Huh?” non era mai successo che qualcuno chiamasse il suo nome, così era abbastanza scioccato.
Il proprietario della voce sembrava avere un’aureola di luce dietro di sé. Era un’illusione ottica, di certo, ma il sorriso dell’uomo che lo salutava e che gli correva incontro era davvero radiante.
“Manato…” Haruhiro pianse, correndogli incontro.
“Manato! Sto provando a tornare all’ufficio, ma non riesco a trovarlo! Trovarti qui mi fa sentire come se fossi inciampato su Buddha nell’inferno.”
“Stai esagerando”, disse Manato, guardandosi attorno “Haruhiro, sei da solo? Ci sono gli altri?”
“Si, Ranta, Shihoru e Yume sono all’ufficio… o dovrebbero essere li’. Shihoru ha iniziato a piangere. Quindi abbiamo deciso che sarei andato io a raccogliere informazioni mentre loro aspettavano lì.”
“Oh allora è così. Quindi hai capito un mucchio di cose, e stai tornando indietro adesso?”
“Beh…” Haruhiro si toccò il collo nervosamente. Voleva mettersi in mostra un po’, ma se avesse mentito adesso, la verita’ sarebbe uscita comunque subito, quindi non era il momento.
“Non so bene tutto, ma ho capito come funzionano i conti. Come si chiamava… la compagnia di deposito Yorozu, forse…?
“Yorozu? Compagnia di deposito? Non so niente riguardo queste cose.”
“Non ci credo, seriamente? È un posto dove puoi depositare i soldi o convertirli. Mi sembrava molto importante. Oh, c’è anche un posto dove fanno buoni spiedini di carne al mercato… ma questo non è importante.”
“Ho dato solo un’occhiata al mercato. Quindi ci sono spiedini di carne lì, eh? Se sono così buoni quanto dici, vorrei provarne uno.”
“Ti mostrerò il posto. So esattamente dov’è. Sebbene abbia dimenticato la via per tornare indietro all’ufficio.”
“Ok, allora andiamo insieme?” Manato lo disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Stavo pensando di tornare all’ufficio.”
“Eh…?” Haruhiro rimase in silenzio.
Certo, Manato aveva detto “Ci vediamo dopo”, prima di lasciare l’ufficio, ma non era forse solo una frase normale, un modo gentile di dire addio? O almeno Così l’aveva interpretata Haruhiro. Aveva sbagliato? Manato intendeva tornare all’ufficio dopo aver ottenuto informazioni?
Una sensazione di tepore cresceva nel suo petto.
“Hm?” Manato inclinò la testa un po’ sul lato.
“C’è qualcosa che non va?”
“Niente affatto!” Disse Haruhiro, dando una pacca sulla schiena di Manato.
“Andiamo all’ufficio. Non mi interessa di Ranta, ma sono
sicuro che Shiroru e Yume si stiano sentendo sole e senza aiuto.”
“Sì.” Manato annuì e iniziò a camminare.
Appena iniziato a seguirlo, Haruhiro fu felice di aver incontrato di nuovo Manato.
Manato camminava con grandi falcate, non mostrando alcun segno di insicurezza su dove stesse andando, per una strada completamente differente da quello su cui Haruhiro stava puntando.
Haruhiro non ricordava la via corretta per tornare indietro.